Novena a San Benedetto

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Informazioni su Novena a San Benedetto
Inizio della Novena:2 luglio
Festa:11 luglio
Nascita:480
Morte:547
Santo patrono di agricoltori, speleologi, ingegneri civili, ramai, moribondi, Europa, contadini, febbre, calcoli biliari, malattie infiammatorie, architetti italiani, malattie renali, monaci, studenti, servitori che hanno rotto gli oggetti del padrone, contro veleno e stregoneria
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Puoi pregare la completa Novena a San Benedetto qui sotto.

Giorno 1

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e Dio Padre

Lettura biblica Os 11, 1-9

«Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato, e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più lo chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi, Ad Èfraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi con compresero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. Ritornerà al paese d’Egitto, Assur sarà il suo re, perché non hanno voluto convertirsi. La spada farà strage nelle loro città, sterminerà i loro figli, demolirà le loro fortezze. Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto nessuno sa sollevare lo sguardo. Come potrei abbandonarti, Èfraìm, come consegnarti ad altri, Israele? Il mio cuore sì commuove dentro di me il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira».

Dalla Regola di San Benedetto

«E nel «Padre nostro» domandiamo che si faccia in noi la sua volontà». - «Terzo gradino di umiltà: Per amor di Dio sottomettersi totalmente al superiore, imitando il Cristo di cui l’Apostolo dice: «Si fece obbediente fino alla morte»». - «Le Lodi e il Vespro non si concludano mai senza che il superiore reciti il «Padre nostro» per intero e a voce alta, per le spinose discordie che nascono spesso in seno alle comunità. Così i fratelli, impegnati dalla promessa che fanno con le parole «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo», si purifichino da simili colpe».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, a te che avesti un sentimento tanto profondo della grandezza di Dio e della sua paternità, chiediamo che tu ci ottenga dal Padre buono il dono di vivere in profondità la nostra figliolanza. Che noi, come hai insegnato ai tuoi monaci, si abbia come obiettivo della nostra vita di compiere la volontà del Padre, il progetto del Padre. Non sappiamo cosa potrà richiederci questo progetto; talvolta, in qualche momento potrebbe esigere una rinuncia così grande che, come Gesù nell’orto del Getsemani, vogliamo pregare: «Abbà, Padre, tutto ti è possibile: allontana da me questo calice». Glorioso san Benedetto, ti chiediamo che, quando questo succedesse, tu ci ottenga dal Signore la grazia di aggiungere sempre come Gesù: «Però che si compia non la mia volontà, ma la tua». Che l’affermazione dell’apostolo Paolo: «Del resto noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno» ci trasformi in uomini di Dio come te, cioè figli fiduciosi in Dio Padre. Amen.

Proposito del giorno:
VIVERE LA FIGLIOLANZA CON IL RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 2

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e Dio Figlio

Lettura biblica Rm 6, 3-11

«Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con Ia sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato, Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Cosi anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù».

Dal secondo libro dei Dialoghi cap. 37

«Nell’anno stesso in cui doveva morire, annunziò il giorno del suo beatissimo transito ai suoi discepoli, alcuni dei quali vivevano con lui ed altri che stavano lontani. Ai presenti ordinò di custodire in silenzio questa notizia, ai lontani indicò esattamente quale segno li avrebbe avvisati che la sua anima si staccava dal corpo. Sei giorni prima della morte, si fece aprire la tomba. Assalito poi dalla febbre, cominciò ad essere prostrato da ardentissimo calore. Poiché di giorno in giorno lo sfinimento diventava sempre più grave, il sesto giorno si fece trasportare dai discepoli nell’oratorio, ove si fortificò per il grande passaggio ricevendo il Corpo e il Sangue del Signore. Sostenendo le sue membra, prive di forze, tra le braccia dei discepoli, in piedi, coln e mani levate al cielo, tra le parole della preghiera, esalò l’ultimo respiro».

Dalla Regola di San Benedetto

«Di conseguenza, non lasceremo mai il suo insegnamento e persevereremo in monastero, nella sua scuola, fino alla morte; e cosi parteciperemo, mediante la pazienza, alla passione di Cristo per meritare di condividere anche il suo regno. Amen». - «Nulla anteporre all’amore di Cristo». - «Infrangere contro Cristo i pensieri cattivi appena si presentano e manifestarli al padre spirituale». - «Secondo gradino di umiltà: Non amare la volontà propria né compiacersi di realizzare i propri desideri, ma mettere in pratica questa parola del Signore: «Io sono disceso dal cielo non per fare la volontà mia, ma la volontà di colui che mi ha mandato»». - «Tutti gli ospiti che giungono al monastero siano accolti come Cristo in persona».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, che avesti come centro della tua vita Gesù Cristo, al cui amore non hai permesso che nulla fosse anteposto, ti chiediamo che anche per noi il centro della nostra vita sia il mistero pasquale. La tua vita fu partecipazione alle sofferenze di Cristo e attesa gioiosa della santa pasqua definitiva, che hai celebrato morendo con il Corpo e il Sangue di Gesù. Ti chiediamo che ci ottenga dal Padre la grazia di accettare il dolore, la sofferenza e la morte che lui ci presenta e che sappiamo unirli ai patimenti redentivi di Gesù: che sappiamo completare nel nostro corpo quello che manca alla passione di Cristo. Che ogni celebrazione eucaristica sia per noi l’anticipo della gloria futura. Amen.

Proposito del giorno:
RINNOVARE LA COSCIENZA CHE SIAMO MEMBRA DI CRISTO, SE È POSSIBILE CON LA PARTECIPAZIONE ALL’EUCARISTIA.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 3

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e Dio Spirito Santo

Lettura biblica Gal 4, 6-7

«E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio».

Dalla Regola di San Benedetto

«Quando avrà salito tutti questi gradini di umiltà, il monaco giungerà presto a quell’amore di Dio che, quando è «perfetto, scaccia via il timore». Con questo amore, quello che prima osservava con paura, incomincerà a compierlo con naturalezza, quasi per forza di abitudine, non più per paura dell’inferno, ma per amore di Cristo e per il gusto del bene. Per grazia dello Spirito Santo il Signore si degnerà di manifestare tutto ciò nel suo operaio, ormai purificato dai vizi e dai peccati». - «Perciò, in questi giorni, aggiungiamo qualcosa al consueto debito del nostro servizio: preghiere personali, privazioni nel mangiare e nel bere: ciascuno spontaneamente, nella gioia dello Spirito, offra a Dio qualcosa di più della misura stabilita, togliendo al proprio corpo un po’ di cibo, di vino, di sonno, di conversazione e di passatempo. E poi attenda la santa Pasqua nella gioia di una brama spirituale».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, che per tutta la tua vita fosti guidato dallo Spirito Santo, ti chiediamo di intercedere per noi la grazia di rendere viva in noi la presenza dello Spirito Santo che ci venne dato come dono nella nostra cresima. Abbiamo bisogno che, nei momenti di oscurità e di scoraggiamento, lo Spirito Santo confermi la nostra filiazione affinché possiamo accogliere con generosità e coraggio la volontà del Padre; ti chiediamo, glorioso san Benedetto, che con la tua intercessione si affini il nostro udito interiore affinché percepiamo la voce dello Spirito che grida: Abbà, Papà! Implora per noi il dono della gioia, che è frutto dello Spirito Santo, Amen.

Proposito del giorno:
METTERSI IN ASCOLTO DELLO SPIRITO SANTO E RINNOVARE IL SACRAMENTO DELLA CRESIMA ACCOGLIENDO DI NUOVO LE PROMESSE CHE ESSO COMPORTA.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 4

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e la Parola di Dio

Lettura biblica Is 55, 10-11

«Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

Dalla Regola di San Benedetto

«Decidiamoci una buona volta! La Scrittura lo esige dicendoci: «È ormai ora di svegliarci daI sonno». Apriamo gli occhi alla luce divina, ascoltiamo attentamente ciò che la voce del Signore ci grida continuamente: «Ascoltate oggi la sua voce: non indurite il cuore»; e ancora: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese». E che cosa dice? «Venite, figli, ascoltatemi; vi insegnerò il timore di Dio». «Correte mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre della morte»». - «Alla presenza dell’ospite si legga un passo della Sacra Scrittura, perché ne sia edificato e, subito dopo, gli si usi ogni fraterna premura». - «È necessario, dunque, che egli [l’abate] sia istruito nella legge di Dio, perché sappia dove attingere il suo insegnamento».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, che hai saputo assimilare la Parola di Dio e la consegnasti ai monaci nella tua Regola, ti chiediamo di aprirci gli orecchi affinché con stupore ascoltiamo ogni giorno la voce del Signore nella Sacra Scrittura e sappiamo discernere ciò che attraverso di lei oggi dice alle Chiese lo Spirito Santo. Ti chiediamo che la lettura assidua della Parola, che hai raccomandato ai tuoi monaci, sia come rugiada che fecondi la terra del nostro cuore, affinché diamo i frutti abbondanti che il Signore della vigna aspetta. Ti chiediamo, come hai fatto tu, di poter prendere come guida il Vangelo e, senza anteporre nulla a Cristo, meritiamo di vedere colui che ci chiamò nel suo regno. Amen

Proposito del giorno:
IMPEGNARMI OGNI GIORNO NELLA LETTURA GIORNALIERA DELLA SACRA SCRITTURA ALMENO PER DIECI MINUTI E VEDERE NELL’ORARIO QUALE SARÀ IL MOMENTO PIU’ OPPORTUNO.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 5

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e la Chiesa

Lettura biblica 1 Cor 12, 12-28

«Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. […] Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte».

Dalla Regola di San Benedetto

«Nella casa di Dio nessuno si turbi o si rattristi». - «ln ogni luogo si serve a un solo Signore e si milita sotto un unico Re». - «Se per caso - speriamo non avvenga mai! - la comunità ha eletto concordemente una persona partecipe dei suoi vizi, e questo viene a conoscenza del vescovo, degli abati e dei cristiani dei paesi vicini, allora tutti impediscano che riesca il complotto dei malvagi, ma facciano in modo che alla casa di Dio sia preposto un amministratore degno».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, che hai arricchito la Chiesa con una moltitudine di monaci che hanno seguito e seguono i tuoi insegnamenti, ti chiediamo di intercedere presso Dio affinché il suo popolo santo continui ad essere terreno fertile per l’incremento della vita monastica e consacrata. Ti chiediamo che, seguendo il tuo esempio, sappiamo sempre pensare e sentire in comunione con la Chiesa. Che la nostra costante preoccupazione sia l’unità di tutto il corpo ecclesiale affinché si concretizzi ogni giorno in maggiore pienezza la richiesta di Cristo al Padre: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai inviato». Amen».

Proposito del giorno:
FARE UN GESTO DI UNITÀ, CHE PUO’ ESSERE LA RICONCILIAZIONE CON IL FRATELLO CHE CI HA OFFESO O ABBIAMO OFFESO, O L’AIUTO AD UN FRATELLO IN DIFFICOLTA’.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 6

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e la Madonna

Lettura biblica Lc 1, 46-55

«Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi».

Dalla Regola di San Benedetto

«Glorifica il Signore che opera in lui». - «Attribuire a Dio e non a se stesso il bene che si crede di avere».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, Ia storia ci lasciò sprovvisti di notizie sulla tua devozione alla Vergine Maria; ma lasciò conferma che tu nutristi le sue stesse attitudini: di profonda contemplazione, di lode e azione di grazia per le meraviglie che Dio opera, di attenzione al bisognoso, di guida alla preghiera comunitaria, di attenta attesa della luce irrompente dello Spirito Santo. Ti chiediamo che la tua intercessione ci ottenga dal Signore la grazia di imitare sempre la Vergine Maria, modello della Chiesa. Che come lei sappiamo conservare nel nostro cuore Ia Parola di Dio, che come lei sappiamo metterla in atto.Che di fronte ad ogni progetto di Dio esca dal nostro cuore e dalle nostre labbra un sì fermo e coerente come quello della \/ergine Maria. Amen.

Proposito del giorno:
FARE UN ESAME DI COSCIENZA SULLA NOSTRA ATTITUDINE DI FRONTE ALLA PAROLA DI DIO E DI FRONTE ALLE SUE PROPOSTE.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 7

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e il demonio

Lettura biblica Ef 6, 10-17

«Per il resto attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove».

Dal Secondo libro dei Dialoghi cap. 11

«Un’altra volta i monaci stavano sopraelevando una parete perché l’edificio lo esigeva, l’uomo di Dio se ne stava chiuso nella sua stanzetta, intento al’orazione. Gli si fece innanzi, beffardo, l’antico nemico e lo avvisò che stava per andare a fare una visitina ai monaci al lavoro. Con la massima celerità l’uomo di Dio mandò di corsa uno dei suoi ad avvisare i monaci: «Fate attenzione, fratelli: sta arrivando proprio adesso il maligno». ll messo non aveva neanche finito di parlare che il maligno spirito, rovesciando la parete in costruzione, aveva seppellito e schiacciato sotto le macerie un piccolo monaco, figlio di un impiegato di curia. […] L’uomo di Dio lo fece deporre nella sua stanzetta sopra la stuoia dov’egli soleva pregare; poi licenziati i fratelli chiuse la porta e si buttò in ginocchio a pregare con una insistenza come mai aveva fatto finora. Ed ecco il miracolo! Entro la stessa ora egli rimandò al lavoro il fanciullo sano e robusto come prima».

Dalla Regola di San Benedetto

«[Abita la casa di Dio] chi, respingendo dagli sguardi del proprio cuore il diavolo insieme alla sua tentazione, lo annienta e ne frustra in sul nascere i progetti infrangendoli contro Cristo».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, che hai saputo vincere le tentazioni del diavolo, che voleva allontanarti dalla chiamata di Dio e che hai saputo affrontare il demonio che voleva distruggere l’opera che il Padre ti aveva affidato, ti chiediamo che ci aiuti a vincere ogni tentazione del maligno e a camminare nella fedeltà al Vangelo. Ti chiediamo anche di intercedere per quelli che vogliono farci del male affinché il Signore cambi il loro cuore e, convertiti a lui, possano costruire con noi il regno. Amen.

Proposito del giorno:
RINNOVARE LA MIA FEDE PER CUI DIO E’ PIU POTENTE DI TUTTI E CHE IL PADRE TUTTO DISPONE PER IL BENE DI QUELLI CHE LO AMANO.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 8

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e i poveri

Lettura biblica 1 Cor 1, 26-31

«Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio».

Dal Secondo libro dei Dialoghi cap. 1

«Qualche giorno dopo, la nutrice aveva bisogno di mondare un po’ di grano e chiese alle vicine che volessero prestarle un vaglio di coccio. Avendolo sbadatamente lasciato sul tavolo, per caso cadde e si ruppe in due pezzi. Ed ora? L’utensile non era suo, ma ricevuto in prestito: cominciò disperatamente, a piangere. Il giovanetto, religioso e pio com’era, alla vista di quelle lacrime, ebbe compassione di tanto dolore: presi i due pezzi del vaglio rotto se ne andò a pregare e pianse. Quando si rialzò dalla preghiera, trovò al suo fianco lo staccio completamente risanato, senza un minimo segno d’incrinatura: «Non c’è più bisogno di lacrime - disse consolando dolcemente la nutrice - il vaglio rotto eccolo qui, è sano!»».

Dalla Regola di San Benedetto

«Abbia speciale cura dei malati, dei fanciulli, degli ospiti e dei poveri, sapendo che di essi darà conto nel giorno del giudizio». - «La cura dei fratelli malati sia posta al di sopra di ogni altra preoccupazione. Ad essi si deve servire come a Cristo in persona». - «Soprattutto ci si preoccupi di ricevere bene i poveri e i pellegrini, perché è proprio in loro che si accoglie di più il Cristo».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, che fosti così attento e delicato con i poveri, i deboli e i bisognosi, ti preghiamo di ottenerci dal Signore un cuore compassionevole verso l’umana miseria. Chiediamo un cuore che sappia scoprire i bisogni, la miseria e il dolore del fratello. Chiediamo un cuore aperto e compassionevole verso qualunque uomo bisognoso. Chiediamo che quando non sappiamo o non possiamo risolvere il problema del fratello, esca dalla nostra bocca una parola di sollievo e di speranza. Chiediamo che quando non sappiamo neppure cosa dire, esca dal nostro cuore una preghiera fervente che chieda al Padre delle misericordie, e al Dio di ogni consolazione, la soluzione che la nostra incapacità non trova. Chiediamo il cuore compassionevole di Gesù.

Proposito del giorno:
SCOPRIRE IL BISOGNO DI QUALCHE FRATELLO E ACCORRERE IN SUO AIUTO.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

Giorno 9

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera Introduttiva

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto (menziona la richiesta qui…).

Preghiera Quotidiana

San Benedetto e il peccatore

Lettura biblica 2 Cor 5, 16-21

«Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione».

Dalla Regola di San Benedetto

«L’abate si prenda ogni cura dei fratelli colpevoli, perché «non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati». Quindi egli usi tutti i rimedi, come fa il medico più esperto, Perciò invii dei fratelli anziani e prudenti, che quasi di nascosto consolino il fratello vacillante e gli suggeriscano una umile riparazione della colpa, e lo incoraggino «perché non soccomba in un eccesso di tristezza». L’abate, quindi, dia prova di una estrema sollecitudine verso i fratelli colpevoli, preoccupandosi con ogni mezzo e saggia accortezza, di non perdere alcuna delle pecore affidategli. Sappia di aver assunto la cura di anime deboli e non la tirannia su quelle sane. Imiti piuttosto la tenerezza del buon Pastore, il quale lasciò sui monti le novantanove pecore per cercare quell’una che si era smarrita; e per la debolezza di questa provò tanta compassione da degnarsi di porsela sulle sacre spalle e riportarla cosi all’ovile».

Preghiera

Glorioso san Benedetto, che fosti totalmente cosciente che il peccato tocca e macchia tutti i membri del popolo di Dio, ti chiediamo che tu ci ottenga la sincerità per scoprire e riconoscere il nostro peccato, l’umiltà per confessarlo, il coraggio per correggerlo e la confidenza nell’amore del Padre con la coscienza di essere stati perdonati. A te, che fosti così comprensivo con il fratello nella sua debolezza, ti chiediamo che, per la tua intercessione, noi abbiamo viscere di misericordia con il peccatore che vuole convertirsi. Che sappiamo aver la mano tesa per sollevare il caduto, il cuore aperto per ricevere come fratello colui che talvolta e in qualche momento fu nostro nemico. Che sappiamo che ogni uomo è stato redento con il prezzo del Sangue di Cristo; che colui che noi consideriamo peccatore, lo riconosciamo come pecora amata e cercata dal buon Pastore. Che ci rincresca profondamente il nostro peccato e il peccato dei nostri fratelli, affinché questo dolore ci conduca tutti a immergerci di nuovo nelle acque purificatrici del battesimo, che continuamente scorrono nel sacramento della riconciliazione. Amen.

Proposito del giorno:
FARE UN SERIO ESAME DI COSCIENZA SULLA MIA CAPACITÀ DI RICONOSCERE I MIEI PECCATI E LA MIA DISPONIBILITÀ PER PERDONARE IL FRATELLO PECCATORE.

Preghiera Conclusiva

Gloria al Padre…
San Benedetto, prega per noi.

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San Benedetto da Norcia: Il Padre del Monachesimo Occidentale

La Giovinezza a Norcia e Roma

Benedetto nacque intorno al 480 d.C. a Norcia, in Umbria, da una famiglia nobile e benestante. Aveva una sorella gemella, Scolastica, che sarebbe diventata anch’essa santa e fondatrice di monasteri femminili. I genitori di Benedetto morirono quando lui era ancora giovane, lasciandolo con una considerevole eredità.

Verso i quattordici anni, Benedetto fu mandato a Roma per completare i suoi studi di retorica e filosofia. Roma, alla fine del V secolo, era una città in decadenza morale e spirituale. L’Impero Romano d’Occidente era crollato nel 476, e la città eterna viveva tempi turbolenti, segnati da invasioni barbariche, decadenza dei costumi e confusione politica.

Il giovane Benedetto, di carattere retto e animo nobile, rimase scandalizzato dalla corruzione morale che regnava tra i suoi compagni di studio. La dissolutezza, la ricerca sfrenata del piacere, e l’assenza di ideali spirituali che caratterizzavano la vita studentesca romana lo colpirono profondamente. Temendo di essere trascinato anch’egli in quello stile di vita corrotto, prese una decisione radicale.

La Fuga nel Deserto: Subiaco

All’età di circa vent’anni, Benedetto abbandonò improvvisamente Roma, rinunciando ai suoi studi, alla sua eredità e a ogni prospettiva di carriera mondana. Accompagnato solo dalla sua nutrice, una donna anziana che lo aveva servito fin dall’infanzia, si ritirò nella regione montuosa di Subiaco, a circa cinquanta chilometri a est di Roma.

Qui avvenne il primo miracolo attribuito a Benedetto. La nutrice, avendo preso in prestito un vaglio di terracotta per setacciare il grano, lo lasciò cadere accidentalmente, rompendolo in due pezzi. La povera donna piangeva disperata, temendo di dover risarcire le vicine. Benedetto, mosso a compassione, raccolse i due pezzi del vaglio e si mise in preghiera. Quando si rialzò, il vaglio era miracolosamente intero, senza alcun segno della rottura.

Questo miracolo attirò l’attenzione degli abitanti del luogo, che cominciarono a venerare il giovane come un santo. Ma Benedetto, non desiderando la gloria umana e cercando solo Dio, fuggì segretamente anche da Subiaco, spingendosi ancora più in profondità nelle montagne selvagge.

La Grotta di Subiaco: Tre Anni di Solitudine

Guidato dalla Provvidenza divina, Benedetto incontrò un monaco di nome Romano, che viveva in un monastero costruito in alto sulla montagna. Romano riconobbe la vocazione speciale del giovane e lo condusse a una grotta scavata nella roccia, in un luogo quasi inaccessibile chiamato Sacro Speco. Qui Benedetto si stabilì, vivendo nella più completa solitudine.

Per tre anni, Benedetto visse in quella grotta, nascosto al mondo. Il monaco Romano era l’unico a conoscere il suo nascondiglio. Ogni giorno, Romano calavaggiù con una corda un po’ di pane, attaccato a una campanella che avvisava Benedetto del suo arrivo. Nessun altro sapeva della presenza dell’eremita nella grotta.

Furono anni di dura lotta spirituale. Benedetto si dedicava alla preghiera incessante, alla meditazione delle Sacre Scritture, e alla penitenza. Dormiva sul nudo pavimento della grotta, si nutriva del pane che Romano gli portava, e affrontava le tentazioni del demonio con la preghiera e la mortificazione.

Il biografo di Benedetto, Papa San Gregorio Magno, racconta una tentazione particolarmente violenta che assalì il santo giovane. Il demonio gli presentò alla memoria l’immagine di una donna che aveva visto un tempo a Roma, suscitando in lui una forte tentazione della carne. Benedetto, sentendo la sua risoluzione vacillare, si gettò nudo in un roveto di spine e ortiche, rotolando tra esse fino a coprirsi di ferite sanguinanti. Così, soggiogando il dolore della carne con un dolore maggiore, vinse la tentazione. Da quel momento, come attestò lo stesso Benedetto, non sentì mai più quella particolare tentazione.

La Scoperta e i Primi Discepoli

Dopo tre anni di nascondimento, Benedetto fu scoperto casualmente da alcuni pastori, che lo presero inizialmente per un animale selvatico, tanto era coperto di pelli e trasandato nell’aspetto. Ma quando lo videro e parlarono con lui, riconobbero la sua santità. La notizia si diffuse rapidamente, e molti cominciarono a visitare l’eremita, cercando consigli spirituali e edificazione.

La fama della sua santità raggiunse anche un gruppo di monaci di un monastero vicino, che, rimasti senza abate, vennero a pregarlo di diventare loro superiore. Benedetto rifiutò ripetutamente, avvertendoli che il suo modo di vivere era troppo austero per loro. Ma i monaci insistettero tanto che alla fine accettò.

L’esperienza si rivelò disastrosa. I monaci, abituati a una vita rilassata, non tolleravano la disciplina rigorosa imposta da Benedetto. Arrivarono persino a tentare di avvelenarlo, mescolando veleno nel vino. Ma quando Benedetto fece il segno della croce sulla coppa prima di bere, secondo la sua abitudine, la coppa si frantumò come se fosse stata colpita da una pietra. Benedetto comprese immediatamente il tentativo di omicidio e, alzatosi tranquillamente, disse ai monaci: «Dio vi perdoni, fratelli. Non vi avevo forse detto che il mio modo di vivere non si confaceva al vostro?» Tornò quindi alla sua grotta.

La Fondazione dei Primi Monasteri

Con il tempo, numerosi giovani desiderosi di vita monastica cominciarono a radunarsi attorno a Benedetto. Il loro numero crebbe tanto che Benedetto organizzò dodici piccoli monasteri nella zona di Subiaco, ciascuno con dodici monaci e un superiore. Lui stesso risiedeva in un tredicesimo monastero, dove accoglieva i giovani nobili romani che venivano a lui per l’educazione.

Tra questi giovani c’era Mauro, figlio di un senatore romano, e Placido, appartenente anch’egli a una nobile famiglia. Entrambi divennero santi e diffusero il monachesimo benedettino in altre regioni. San Mauro avrebbe poi portato la Regola benedettina in Francia, mentre San Placido si sarebbe dedicato alla vita monastica in Italia.

Gli anni a Subiaco furono fecondi di miracoli. Benedetto liberò un giovane monaco ossesso dal demonio, salvò Placido che stava annegando nel lago (Mauro camminò sull’acqua per raggiungerlo, obbedendo all’ordine di Benedetto), risuscitò un bambino schiacciato dalle macerie di un muro crollato, e moltiplicò miracolosamente l’olio e il grano per i suoi monaci.

Il Trasferimento a Montecassino

Intorno al 529, Benedetto lasciò Subiaco. Le fonti suggeriscono diversi motivi per questo trasferimento. Secondo la tradizione, un sacerdote locale di nome Fiorenzo, invidioso della crescente fama e influenza di Benedetto, lo perseguitava con calunnie e tentava persino di avvelenare lui e i suoi monaci. Benedetto, per evitare ulteriori conflitti e per proteggere i suoi discepoli, decise di trasferirsi.

Guidato dalla Provvidenza, Benedetto arrivò a Montecassino, una collina strategica situata tra Roma e Napoli. Sulla cima della montagna c’era un antico tempio pagano dedicato ad Apollo, ancora frequentato dai contadini della zona che continuavano a praticare riti pagani.

Benedetto distrusse il tempio, abbatté il bosco sacro dedicato ad Apollo, e costruì al loro posto due cappelle: una dedicata a San Giovanni Battista e l’altra a San Martino di Tours. Sul sito del tempio pagano, fondò poi il monastero che sarebbe diventato la casa madre di tutto il monachesimo benedettino: l’Abbazia di Montecassino.

La Regola di San Benedetto

È probabilmente durante gli anni a Montecassino che Benedetto scrisse la sua opera immortale: la «Regula Sancti Benedicti» (La Regola di San Benedetto). Questo testo, relativamente breve (73 capitoli), sarebbe diventato il documento fondamentale del monachesimo occidentale.

La Regola di Benedetto si distingue per il suo equilibrio, la sua saggezza pratica, e la sua profonda spiritualità. Benedetto stesso la chiama «una piccola regola per principianti,» ma in realtà è un capolavoro di discrezione e sapienza spirituale.

I principi fondamentali della Regola includono:

Ora et Labora: «Prega e lavora» divenne il motto benedettino. I monaci dovevano dividere la loro giornata tra la preghiera liturgica comunitaria (l’Opus Dei, l’Opera di Dio), la lettura spirituale (la Lectio Divina), e il lavoro manuale. Questa equilibrata distribuzione del tempo santificava l’intera giornata.

Stabilitas, Conversatio Morum, Oboedientia: I tre voti benedettini sono la stabilità (rimanere nello stesso monastero per tutta la vita), la conversione dei costumi (un impegno continuo alla trasformazione spirituale), e l’obbedienza (sottomissione all’abate e alla Regola).

Moderazione e Discrezione: Benedetto evitava gli estremi ascetici. La sua Regola provvedeva cibo sufficiente, sonno adeguato, e una vita comunitaria equilibrata. Come scrive: «L’abate deve disporre ogni cosa in modo che le anime si salvino e i fratelli facciano ciò che devono senza giusto motivo di mormorazione.»

L’Abate come Padre: L’abate deve essere un padre spirituale, che governa con saggezza, adattandosi alle necessità di ciascun monaco. «Usi con l’uno l’incoraggiamento, con l’altro il rimprovero o la persuasione, secondo le disposizioni e l’intelligenza di ciascuno.»

L’Ospitalità: «Tutti gli ospiti che giungono al monastero siano accolti come Cristo in persona.» I monasteri benedettini divennero centri di ospitalità, accogliendo pellegrini, poveri, e viaggiatori.

Il Lavoro come Preghiera: Il lavoro manuale non era considerato umiliante, ma un mezzo di santificazione. I monasteri benedettini divennero centri di agricoltura, artigianato, e cultura.

Benedetto e Scolastica

La sorella gemella di Benedetto, Scolastica, aveva anch’essa abbracciato la vita religiosa e fondato un monastero femminile nei pressi di Montecassino. Fratello e sorella si incontravano una volta all’anno in una casa situata a metà strada tra i due monasteri, per trascorrere la giornata in preghiera e conversazione spirituale.

L’ultimo incontro tra i due, raccontato magnificamente da San Gregorio Magno, è uno degli episodi più commoventi della vita di Benedetto. Scolastica, presagendo che la morte era vicina, pregò Benedetto di rimanere tutta la notte per continuare a parlare delle gioie del Paradiso. Benedetto rifiutò, dicendo che non poteva trascorrere la notte fuori dal monastero, contrariamente alla sua Regola.

Scolastica allora chinò il capo e pregò intensamente. Immediatamente, scoppiò una tempesta così violenta, con tuoni, fulmini e pioggia torrenziale, che fu impossibile per Benedetto e i suoi compagni lasciare la casa. «Che Dio ti perdoni, sorella! Che hai fatto?» esclamò Benedetto. Scolastica rispose con dolcezza: «Ti ho pregato e non mi hai ascoltato. Ho pregato il Signore ed Egli mi ha ascoltato.»

Trascorsero quindi tutta la notte in santa conversazione. Tre giorni dopo, Benedetto, mentre pregava nella sua cella, ebbe una visione: vide l’anima di sua sorella salire al cielo in forma di colomba. Pieno di gioia per la gloria di lei, fece portare il suo corpo a Montecassino e lo fece seppellire nella tomba che aveva preparato per sé stesso, così che nella morte fratello e sorella fossero uniti come lo erano stati nell’anima.

Gli Ultimi Giorni e la Morte

Sei giorni prima della sua morte, Benedetto ordinò ai monaci di aprire la tomba. Poi fu colpito da febbre alta che rapidamente lo indebolì. Il sesto giorno, si fece trasportare nell’oratorio del monastero. Là, fortificato dal Corpo e Sangue del Signore, sostenuto dalle braccia dei suoi discepoli, rimase in piedi in preghiera con le mani alzate al cielo. Spirò in quella posizione di preghiera il 21 marzo 547 (oppure 543 o 560, la data esatta è incerta).

Due monaci, uno a Montecassino e l’altro in un monastero distante, ebbero la stessa visione: videro una strada coperta di splendidi tappeti e illuminata da innumerevoli lampade, che dalla cella di Benedetto saliva dritta verso oriente fino al cielo. Un uomo di aspetto venerabile apparve loro chiedendo: «Sapete chi è passato per questa strada?» Alla loro risposta negativa, disse: «Questa è la strada per la quale l’amato di Dio, Benedetto, è salito al cielo.»

L’Eredità e l’Influenza di San Benedetto

L’influenza di San Benedetto sulla civiltà occidentale è stata immensa e duratura. I monasteri benedettini divennero centri non solo di preghiera, ma anche di cultura, istruzione, agricoltura, e assistenza sociale.

Preservazione della Cultura Classica: Durante i secoli bui che seguirono la caduta dell’Impero Romano, furono i monaci benedettini, nei loro scriptoria, a copiare e preservare i testi classici della letteratura greca e latina, oltre naturalmente alle Sacre Scritture e agli scritti dei Padri della Chiesa.

Bonifica delle Terre: I monasteri benedettini si stabilivano spesso in luoghi selvaggi e incolti. I monaci dissodavano le terre, prosciugavano le paludi, costruivano canali di irrigazione, e trasformavano regioni desolate in terreni fertili.

Ospitalità e Assistenza: I monasteri offrivano ospitalità gratuita a pellegrini e viaggiatori, curavano i malati, distribuivano elemosine ai poveri, e assistevano i moribondi.

Educazione: Le scuole monastiche benedettine divennero i principali centri di istruzione nell’Europa medievale. Molte delle più antiche università europee hanno radici nelle scuole benedettine.

Diffusione del Cristianesimo: I monaci benedettini furono missionari in tutta Europa. Sant’Agostino di Canterbury, inviato da Papa Gregorio Magno (egli stesso monaco benedettino) a evangelizzare l’Inghilterra, era benedettino. San Bonifacio evangelizzò la Germania. San Willibrord portò il Vangelo nei Paesi Bassi.

San Benedetto Patrono d’Europa

Nel 1964, Papa Paolo VI proclamò San Benedetto patrono principale d’Europa, riconoscendo il ruolo fondamentale che lui e il suo Ordine ebbero nella formazione della civiltà europea cristiana. Nel suo discorso, Papa Paolo VI disse: «San Benedetto può essere onorato come il Padre dell’Europa, perché egli, con la sua opera e più ancora con la sua Regola, esercitò un influsso fondamentale sull’origine, il carattere e lo sviluppo della civiltà e della cultura europea.»

La Medaglia di San Benedetto

La Medaglia di San Benedetto è uno dei sacramentali più diffusi e venerati nella Chiesa cattolica. Su un lato porta l’immagine di San Benedetto con una croce nella mano destra e la sua Regola nella sinistra. Sull’altro lato c’è una croce con le iniziali di una preghiera latina contro il male: «Crux Sacra Sit Mihi Lux / Non Draco Sit Mihi Dux» (La santa Croce sia la mia luce / Non sia il dragone il mio conduttore).

La medaglia è tradizionalmente considerata un potente mezzo di protezione contro il demonio, il veleno, le malattie, e ogni male spirituale e fisico.

Conclusione

San Benedetto rimane una figura colossale nella storia della Chiesa e della civiltà occidentale. La sua vita di preghiera, lavoro, e servizio; la sua saggezza nel governo delle anime; il suo equilibrio tra solitudine e comunità, tra contemplazione e azione; e soprattutto il suo amore appassionato per Cristo e la sua volontà di non anteporre nulla a Lui - tutto questo continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo.

L’Ordine benedettino continua a fiorire oggi con migliaia di monaci e monache in centinaia di monasteri in tutto il mondo, tutti che vivono secondo la Regola scritta da questo santo dell’Umbria nel sesto secolo.

Come disse Papa Benedetto XVI, che scelse il nome di Benedetto proprio in onore del santo di Norcia: «Il santo monaco rimane un vero maestro alla cui scuola possiamo imparare l’arte di vivere l’umanesimo vero.»

Affidiamoci all’intercessione di questo grande Patriarca del monachesimo occidentale, chiedendogli di aiutarci a vivere con lo stesso amore per Cristo, la stessa dedizione alla preghiera, lo stesso equilibrio nella vita, e la stessa carità verso i fratelli che caratterizzarono la sua santa vita.